sabato 18 settembre 2010

Silenzio assenso.

Come dire, si si tutto bene. Ma anche come dire: è iniziata la vita milanese, o meglio “ho ricominciato a lavorare”.



Ed eccomi fagocitata nel day by day del corri in agenzia, senti cosa il cliente ha da dire e quante cose ha da chiedere, fai una serie di riunioni di un inutilità spaventosa, vedi , provvedi, telefona, impreca, ridi, ma non disperare.


Si perché la novità è che acinoduva in quanto omino che vive in questa mia pancia in evoluzione, mi ha un po’ cambiato lo spirito. Tutto è più “si si va bene ma non muore nessuno” e anche un po’ “fai domani quello che non vuoi fare oggi” e poi “vale di più un sorriso di conforto che un minuto guadagnato”.


In compenso, pur affrontando tutto con un pochino più di positività, e rendendomi conto che così faccio anche di più e meglio, in compenso arrivo a casa letteralmente stesa. Una specie di sacco un po’ deforme che non fa a tempo ad aderire alla visione del film della serata che riprende coscienza dopo 3 ore davanti ai titoli di coda sempre con il nuovo motivo del copridivano stampato in faccia. Ecco, diciamo che l’energia del quarto mese di cui tanto mi dicevano e che ti porta a voler spaccare il mondo dalla voglia che hai di fare, a me porta a voler spaccare il materasso dalla voglia che hai di dormire. E poi, udite udite, una volta conquistato il materasso, quello vero, eccomi con gli occhi a palla, pronta ad andare a fare un paio di commissioni o due passi se solo non fossero le 2 del mattino, e poi le 3, e poi …. Comincio a capire di che pasta sarà fatto quest’ospite qui.

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