domenica 27 febbraio 2011

Balliamo!


Continua il magico parallelismo tra costruzione della vita che ho in grembo e costruzione della casa dei nostri sogni.


Giugno fu il mese in cui ci buttammo nella nuova avventura.
Cambiamo tutto e concentriamoci su un futuro diverso.


Quella casa di contadini sulla curva di una strada comunale sprofondata tra i dolci filari di moscato delle Langhe poteva essere nostra.
Il profumo umido e muschiato di spesse mura di campagna sarebbe potuto diventare il nuovo aroma della nostra esistenza.
Quei due piani e 4 secoli di vita lasciati da quasi 20 anni nel loro silenzio e nel loro divenire, potevano essere il nostro futuro.
Varcando la soglia, indelebili si fissavano in me profumi, istantanee, emozioni.
L’invadenza del glicine selvatico, che trova passaggio dalle finestre rotte per portare il suo verde dentro la casa. L’acre odore del carbone consumato per anni in una vecchia cucina economica. Mobili antichi e tarlati che conservano una vita che c’era e non c’è più. Il segno del passaggio di topini di campagna che di quei cassetti mai svuotati hanno fatto la loro casa. Una bolletta della Sip; cartoline in bianco e nero.


Giugno fu il mese in cui ci buttammo nella nuova avventura.
Nello stesso mese, e chissà, forse nello stesso giorno in cui individuammo la strada verso una nuova vita, una nuova vita percorreva una nuova strada.
Cambiamo tutto e concentriamoci su un futuro diverso.

Luglio fu il mese dell’offerta e del compromesso, l’accordo informale e non vincolante.
Hanno accettato l’offerta.
C’è già qualcosa di nostro. Proviamo a tenercelo stretto.
Nello stesso periodo il primo medico che mi vide disse che sì c’era sicuramente qualcosa ma non la sicurezza che tutto andasse a buon fine.
C’è qualcosa di nostro. Proviamo a tenercelo stretto.

Il 31 luglio l’appuntamento per la formalizzazione e l’atto notarile. La casa era li ed era nostra.
Un sogno che si avvera, non sembra vero, ma lo è.
Nella stessa settimana la terza ecografia: un piccolissimo cuoricino aveva trovato finalmente posto in una sua ancor precaria casetta. Iniziava l’avventura.
Un sogno che si avvera, non sembra vero, ma lo è.


Da allora all’altro ieri un percorso lungo e tortuoso: mesi di progetti, scelte, rinunce, confronti, sopralluoghi, osservazioni, telefonate, mail, documenti, burocrazie, vincoli, entusiasmi, delusioni, accordi, appuntamenti.
Il progetto prendeva forma. Affrontavamo gli imprevisti pensando che a tutto c’è una soluzione. A volte avevamo la sensazione che i lavori non iniziassero mai, che mai sarebbe partita la ristrutturazione. Ma Siamo in ballo. Balliamo!
E poi, qualche giorno fa arriva l’sms dell’architetto: “Finalmente è arrivato il permesso per i cantiere. Il 28 febbraio iniziano i lavori!”-
Lo stesso giorno, a distanza di qualche minuto, ricevevo la telefonata dell’ospedale che mi confermava il ricovero per il giorno 28.
Iniziano i lavori. Rimbocchiamo le maniche e cominciamo a costruire.


Vita mia, teniamoci stretti e Balliamo!

3 commenti:

Exmodus ha detto...

Mamma santissima, mi hai fatto preoccupare!
Non ti ho sentito per un po'...pensavo che Acino avesse deciso tout court di fare il suo ingresso nel mondo esterno...e visto i progetti per la sua nuova casetta (casetta?) anche io sarei ansiosa di uscire fuori a godermi tutto quello spazio!
Perdonami se mi comporto da vecchia comare, comunque, visto che domani sarà il giorno del ricovero (e finalmente sapremo il suo nome...a me Acino stava benissimo!) ti faccio tutti gli auguri che credi opportuni, e anche di più, e aspetterò con calma, vostre notizie!
Un abbraccio forte forte e un bacino al nascituro!

DA ha detto...

Come urla la curva (no, non quella di casa vostra):

'Siamo sempre con voi, siamo sempre con voi...non vi lasciamo mai!!!'
;-)

Bob ha detto...

@Exmodus: grazie di cuore! sapremo di lui e finalmente sapremo anche il suo nome. questo di sicuro :)

@DA: aspettiamo il triplice fischio e veniamo li sotto a festeggiare. bacio forte.