venerdì 14 gennaio 2011

dopo i bagordi - 7 gennaio ore 11.30. Eco.

Prima di riprendere il lavoro e dopo 3 settimane di brasati al barolo, panettoni, agnolotti, brindisi e regali, vini di Borgogna, ostriche e cruditè.

Ho una lista di domande ed osservazioni da fare a Fabio (dottore) che è disarmante. Tornando da Parigi ci siamo detti e resi definitivamente conto che in realtà non sappiamo un cazzo di quello che deve capitare. Non sappiamo neanche dove dobbiamo andare quando è il momento. E, ancor peggio, non credo di sapere quando posso dire che è il momento. (Tra tutti gli accadimenti degli ultimi mesi, diciamo che il corso preparto è stato l’ultimo dei miei pensieri) .


Per dare un’idea riporto parte della lista:


- Dove andare? Pronto soccorso o ambulatori? - Male sotto la tetta destra - Farsi dire cosa è una contrazione - Corso preparto? – Anestesista – Ostetrica - Stanza - Valigetta (Che merita un post a parte)


Fabio non sapeva di parigi ma dice di avermi trovata bene. Ho barato come al solito di circa un chilo sul totale dei 12 acquisiti. E’ più forte di me, molto femminile e ancestrale.


Siamo sereni, direi, come se non ci trovassimo al secondo verdetto dopo il primo positivo di tre settimane fa.


Ed eccolo Acino in tutto il suo splendore a testa in giù. Ben piazzato, mi si dice, ben messo. E cresicuto!


Pur sempre un po’ storto di gamba, ma ancora cresciuto. “un bel bambinotto” Viene come sempre misurato come un abito di sartoria e visto che tutto sembra positivamente incoraggiante, decidiamo di vederci al San Raffaele fra un mese. Tanto ormai non abbiamo che da aspettare per capirci di più. Quello che è accaduto li dentro durante quella settimana 23 rimarrà forse un insoluto, insolito mistero.

1 commento:

alex ha detto...

siete un mito...davvero! baci enormi
ale