domenica 9 gennaio 2011

Il lungo silenzio.

Da quel 31 ottobre in effetti di giorni ne sono passati. Come un lungo silenzio. Un silenzio un po’ pesante. Un silenzio importante. Inaspettato.


Esattamente come il silenzio che il 12 novembre ha riempito quella piccola stanza in zona Pagano. Il silenzio improvviso di un medico, Fabio, che di solito parla e racconta e commenta e scherza e ride mentre osserva con noi il piccolino. E così è stato per la prima metà dell’esame. Tutto perfetto, come del resto era perfetta la famosa morfologica. E Poi il silenzio. Il mio sguardo sullo schermo a fissare una forma tra le tante che ho sempre stentato a capire.


“C’è un problemino”. Non era necessario lo dicesse. Era chiaro e limpido come l’acuto di quel silenzio improvviso.


E da quel 12 novembre è iniziato un nuovo percorso. Sì, di sicuro inaspettato e in principio inaccettabile, ma altrettanto certamente colmo di significati non tutti ancora svelati ma tutti sicuramente importanti.


Adesso; lungi da me trasformare questo angolo di “cronaca di una pancia” in un diario del dolore e della preoccupazione, in righe lacrimose e angoscianti.


Anche perché non sono questi i sentimenti che dominano la mia persona. Ora.


Dopo il colpo di scena, seguiamo quindi la sintesi della “cronaca di una pancia un po’ difficile”.


Riporto a seguire quanto scritto a parte, su un doc Word, fin’ora e non direttamente pubblicato. Non so perché. Forse anche questo è un buon segno.
Avendo scelto di non comunicare questa cosa fino a quando non avessi ricevuto notizie confortanti e positive, sono sicura che chi legge (Pippi in particolare) capirà questa scelta. E scorrerà il mio racconto con lo stesso animo positivo che guida me. (urge cena di inaugurazione nuovo anno)

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