domenica 15 agosto 2010

E’ la prima volta che.

Questa prima volta si porta dietro un’infinità di altre prime volte che entrano a far parte della mia vita anche se fino a ieri pensavo non appartenessero al mio modo di essere.

E’ la prima volta che a fine luglio non ho pensato a cosa comprare per il viaggio di agosto. Dal sacco lenzuolo alla zanzariera, alle creme protettive della farmacia, a scarpe un po’ speciali per l’occasione speciale, ad una tenda per due di quelle che lanci e si compongono (che non si sa mai se non troviamo alberghi), al costume di quest’anno, al vestitino comodo che va bene per tutte le occasioni...


E’ la prima volta che vado ad agosto in montagna. E scopro come i monti d’estate siano per me un concentrato di energie e una sorta di elisir di lunga vita. Eccomi a scalare le vette ad affrontare dislivelli, ad attraversare alpeggi, a sentirmi carica e appagata dal fiatone e dalle gambe che fanno un po’ male. Un panino cotto fontina (il cotto si può) un sorso di rosso un pic nic osservando le vette del Rosa. Super.


E’ la prima volta che soggiorno in albergo mezza pensione (per 4 giorni!). Cena dalle 19.30 alle 20.30, colazione dalle 7.30 alle 9.30. Questa proprio non l’avrei mai detta. Una sistemazione da perfetti pensionati. Ommiodio. Si riordinano così gli eventi della giornata sulla base degli orari imposti. Ma si fa anche molto di più, e si è costretti a sconfiggere la pigrizia che ti lascerebbe a guardare gli europei di nuoto per tutta la mattina sentendo pip pip pip dal Mac a fianco, che sta scadendo il tempo per il call, il fold o raise nell’ultimo satellite valido per il pacchetto dell’IPT di San Remo che è settimana prossima e non sarebbe neanche male fare un po’ di mare-


E’ la prima volta che il 14 e il 15 agosto sono a Milano. E che Milano! 24 gradi, aria frizzante e secca, diluvio e poi giornata di sole di quelle dopo il temporale. Poca gente, ma non deserto. Un silenzio surreale, da mare all’alba, una pace che non appartiene a questa città e che forse la sta ricaricando prima che ricominci a gridare, correre, inciampare, sbraitare, suonare e strepitare a settembre.


E’ la prima volta che mi godo ogni giorno di queste due settimane senza pensare che stanno finendo. Questo non so perché ma è una figata-


E’ la prima volta che se ho voglia mi accascio sul divano e ci sto tutto il pomeriggio senza pensare che mi sto perdendo qualcosa.


E’ la prima volta che affronto cene a base di fonduta, capriolo, cipolline in agrodolce e patate al forno senza letteralmente innaffiare il tutto con almeno un litro di rosso a testa, ma affermo: “cià, versamente giusto un dito”. noooooooooooooooooooooooooooooooo


E’ la prima volta che non mi faccio il grappino dopo il caffè con la scusa che fa digerire. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

E' la prima volta in cui bevo un san bitter all’aperitivo (servito in un bicchierino monco, menomato, così come per definizione è monco e menomato l’aperitivo analcolico), mentre lui si beve una media chiara che mi fa gola come il primo piatto di spaghetti pomodoro e basilico dopo un mese di India due anni fa.


E’ la prima volta che penso che il lardo sia il mio affettato preferito in assoluto, non lo posso mangiare e mi trovo in Val d’Aosta. Non so se mi spiego.


E’ la prima volta che entro in farmacia e chiedo rimedi naturali a sto cazzo di mal di denti sapendo che nessun rimedio naturale sarà efficace ma provando un senso di semi appagamento, e orgoglio nel dichiarare: sono ormai al terzo mese.


E’ la prima volta che ogni notte faccio una decina di sogni diversi, incredibilmente vividi e surreali, assurdi e toccanti, indecenti e preoccupanti, alcuni addirittura a puntate, e la mattina puntualmente li ricordo e mi preoccupo un po’ per il mio subconscio che fino ad oggi non avevo curato poi molto. Ma questo sull’attività così vivida di Morfeo è un argomento che merita un post a parte.

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